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Riforma fiscale: cosa prevede la legge delega approvata dal Governo

Meno tasse, un nuovo rapporto tra Stato e contribuente, lotta all’evasione preventiva e non repressiva: sono i tre obiettivi indicati dall’esecutivo.

Il Governo ha approvato la legge delega di riforma fiscale, che prevede modifiche IRPEF, IRES e IVA, semplificazioni fiscali e potenziamento della compliance.

Le misure in riforma fiscale.

Il piatto forte è rappresentato dalla riforma delle aliquote IRPEF, che passano da quattro a tre, e l’obiettivo di arrivare progressivamente a una flat tax per tutti. Prevista anche una semplificazione dell’intero sistema (Redditi agrari, fabbricati, finanziari, da lavoro dipendente, autonomo, d’impresa e diversi) e l’equiparazione della no tax area per lavoratori dipendenti (8.174 euro e pensionati 8.500 euro).

Un altro capitolo importante è quello della compliance fiscale, che viene potenziata attraverso semplificazioni (anche in relazione alla dichiarazione dei redditi), con la valorizzazione dello Statuto del Contribuente e il potenziamento degli strumenti deflattivi del contenzioso. Ci sono anche meccanismi premiali, sul fronte delle sanzioni, per le imprese che si ravvedono velocemente, in relazione a scorrettezze fiscali non dolose, e si introduce il principio dell’evasione per necessità, anch’essa con sanzioni ridotte. Previsti anche concordato preventivo biennale e rafforzamento dell’adempimento collaborativo.

IRPEF.

Si prevede una revisione graduale dell’intero meccanismo di tassazione del reddito delle persone fisiche. Non ci sono ancora dettagli specifici si nuove aliquote e scaglioni di reddito, ma l’indicazione di operare attraverso le seguenti misure:

  • unica fascia di esenzione fiscale a prescindere dalle categorie di reddito prodotto, con equiparazione tra redditi di lavoro dipendente e di pensione;
  • deducibilità delle spese di produzione del reddito di lavoro dipendente e assimilato, anche forfettizzata;
  • deducibilità dei contributi previdenziali obbligatori per la determinazione del reddito di categoria e, in caso di incapienza, deduzione dell’eccedenza dal reddito complessivo;
  • flat tax incrementale sulla base imponibile commisurata all’incremento del reddito rispetto al picco dei tre periodi d’imposta precedenti, con soglie al reddito agevolabile e un regime particolare per i redditi di lavoro dipendente che agevoli tale incremento reddituale rispetto al precedente periodo d’imposta;
  • revisione tax expenditures (600 voci per 125 miliardi di spesa).

Sul fronte bonus fiscali, quindi, l’obiettivo è quello di una razionalizzazione delle oltre 720 attuali misure fra detrazioni, deduzioni e crediti d’imposta, ma salvaguardando determinati ambiti (famiglia, lavoro, pensioni, istruzione, transizione energetica).

IRES.

Per quanta riguarda le imprese, l’aliquota IRES rimane al 24% ma si può abbassare in presenza di assunzioni o determinate tipologie di investimenti. La riduzione dell’aliquota scatta al verificarsi delle seguenti condizioni:

  • una quota di reddito IRES impiegata in investimenti, con particolare riferimento a quelli qualificati, e in nuove assunzioni;
  • gli utili non siano distribuiti o destinati a finalità estranee all’esercizio dell’attività d’impresa.

La riduzione dell’aliquota precede l’effettuazione degli investimenti, che devono essere operati entro i due periodi d’imposta successivi a quello nel quale è stato prodotto il reddito agevolato.

IRAP.

Per le imprese si prevede anche di proseguire sulla strada della progressiva eliminazione dell’IRAP. In generale, si pensa ad una revisione organica volta all’abrogazione del tributo con la contestuale istituzione di una sovraimposta IRES per un equivalente gettito fiscale.

IVA.

Infine, per quanto riguarda l’IVA si prevede una revisione dei beni e servizi che ricadono nelle tre aliquote, in coordinamento con le direttrici comunitarie. Nello specifico, tali criteri prevedono la revisione dei presupposti dell’imposta; la razionalizzazione del numero e della misura delle aliquote; la revisione delle detrazioni; la razionalizzazione della disciplina del gruppo IVA per l’accesso e l’applicazione di tale istituto.

Statuto del Contribuente.

Si prevede una revisione dello Statuto del Contribuente per potenziare la certezza del diritto, imponendo all’ente impositore di motivare e comprovare la pretesa, e con accesso agli atti del procedimento tributario ai fini del contraddittorio.

Attuazione della legge delega.

Il decreto legislativo approvato dal Governo inizierà ora l’iter di approvazione parlamentare, rimandando poi le misure concrete ai decreti legislativi attuativi volti ad una complessiva revisione del sistema fiscale, che dovranno arrivare entro 24 mesi dall’approvazione del dlg alle Camere.

Obiettivo finale è il riassetto delle disposizioni di diritto tributario e il raccoglimento delle norme in Testi unici per tipologia di imposta, assieme alla definizione di uno specifico Codice.

(Fonte: pmi.it)

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