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Fondo PMI creative: i requisiti per le agevolazioni

Le modalità e i criteri per la concessione delle agevolazioni, coperto l’80% delle spese per progetti di avvio o investimento.

Un provvedimento congiunto  MiSE – Cultura ripartisce la dotazione finanziaria (20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022) tra le tipologie di interventi previsti, i codici ATECO delle PMI interessate, le modalità e i criteri per la concessione delle agevolazioni, con le iniziative ammissibili al beneficio.

Il Fondo, previsto dalla Legge di Bilancio 2021, promuove nuove forme di imprenditorialità, la collaborazione con altri settori e lo sviluppo delle PMI operanti nei settori della cultura e dell’arte, della musica e dell’audiovisivo. Lo strumento eroga contributi a fondo perduto, sostegno del capitale sociale e finanziamenti agevolati per acquisto di macchinari innovativi, servizi specialistici o per la valorizzazione di brevetti.

Possono accedere alle agevolazioni tutte le attività d’impresa dirette allo sviluppo, creazione, produzione, diffusione e conservazione dei beni e servizi che costituiscono espressioni culturali, artistiche o altre espressioni creative. In particolare, quelle relative ad architettura, archivi, biblioteche, musei, artigianato artistico, audiovisivo (compreso cinema, televisione e contenuti multimediali), software, videogiochi, patrimonio culturale materiale e immateriale, design, festival, musica, letteratura, arti dello spettacolo.

Il Fondo copre l’80% delle spese ammissibili:

  • 40% come contributo a fondo perduto;
  • 40% come finanziamento a tasso a zero di 10 anni.

I progetti devono avere un importo massimo di 500mila euro (al netto di IVA), durata massima 24 mesi ed essere finalizzati:

  • all’avvio o sviluppo dell’impresa, nel caso delle PMI costituite da non più di 5 anni,
  • all’ampliamento o diversificazione dell’offerta e del mercato di riferimento o all’introduzione di innovazioni ed efficientamento del processo produttivo, per imprese costituite da più di 5 anni.

Spese ammissibili:

  • a) immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica;
  • b) immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata, incluso l’acquisto di brevetti o acquisizione di relative licenze d’uso;
  • c) opere murarie nel limite del 10% del programma complessivamente considerato ammissibile;
  • d) esigenze di capitale circolante.

Le startup innovative possono richiedere la conversione di una quota del finanziamento agevolato in contributo a fondo perduto, per il 50% delle somme che derivano da investimenti da soggetti terzi e, comunque fino alla misura massima del 50% del finanziamento agevolato.

Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa,  con procedimento a sportello.

(Fonte: pmi.it)

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