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Finanziamento chirografario e leasing strumentale: due validi complementi alle agevolazioni 4.0

La maggior parte dei mutui è assistito da una garanzia, rappresentata in genere da un’ipoteca. Il mutuo chirografario è invece quello che viene concesso senza l’iscrizione di un’ipoteca o di altra garanzia, ed è utilizzato sia da privati che dalle imprese.
Perché la banca sia disposta ad erogare questa forma di finanziamento, occorre dimostrare solidità patrimoniale e una storia creditizia alle spalle che sia priva di ombre, come protesti o segnalazioni al CRIF. Il mutuo chirografario è un’opportunità molto vantaggiosa soprattutto per le imprese, a patto di sapere bene come funziona e quale procedura seguire per ottenerlo.

Rispetto ad un mutuo ipotecario tradizionale, i tassi d’interesse applicati sono più alti e questo dettaglio dev’essere valutato bene prima della sottoscrizione. Le altre differenze sono l’importo, che in genere è un po’ più basso, e la durata, che non eccede mai i 10 o 15 anni.

Quando un’impresa accende un mutuo chirografario, si fa carico dell’obbligo di restituire l’importo erogato dalla banca e garantisce con il proprio patrimonio. Per questa ragione gli istituti di credito tendono a concedere questi finanziamenti solo alle imprese che possono provare una certa solidità finanziaria.

Sebbene si parli di mutuo, si tratta di un finanziamento che non viene concesso solo per l’acquisto di un immobile, ma anche per affrontare esigenze aziendali di vario tipo. L’importo erogato alle imprese col mutuo chirografario in genere non supera i 120.000 euro e la durata del contratto è sempre inferiore ai 15 anni.

Il mutuo chirografario è uno strumento finanziario che le imprese possono utilizzare per affrontare delle spese legate all’attività produttiva. Ad esempio, l’esigenza potrebbe essere di acquistare macchinari o impianti più innovativi, acquisire dei brevetti o rendere più moderne le proprie strutture.
Il tasso può essere fisso, variabile o misto e c’è una certa flessibilità nel determinare la scadenza periodica dei pagamenti, che può essere mensile, trimestrale, annuale o prevedere una periodicità più ampia.

Quanto invece al leasing strumentale, esso è una categoria di leasing tra le più ampie, in quanto possono rientrarvi tutti i beni “mobili” necessari allo svolgimento di un’attività di impresa, che siano strettamente connessi alla sfera produttiva, ma anche a quella commerciale e tecnologica.

Con il leasing l’imprenditore riesce a ottenere rapidamente i beni che servono alla crescita dell’impresa, che vengono concessi in locazione e quindi senza l’obbligo di acquisto, pagando soltanto un canone per un periodo limitato di tempo. Al termine del contratto è possibile esercitare l’opzione di “riscatto”, acquistando il bene a un prezzo prefissato.

Tra i principali vantaggi di questa formula vanno ricordati:

  • la possibilità di ripartire il costo dell’IVA all’interno dei vari canoni mensili o trimestrali;
  • la deducibilità dei canoni;
  • la possibilità di ottenere degli sconti maggiori sul prezzo del bene, senza dover immobilizzare una somma importante;
  • il prezzo complessivo è già noto al momento della stipula del contratto;
  • la possibilità di ottenere un contratto di leasing strumentale anche su un bene usato.

I consulenti di Sa Finance, esperti sia in materia di agevolazioni sia di strumenti finanziari quali il mutuo chirografario e il leasing, possono consigliarti la soluzione migliore in base alle tue esigenze e agli investimenti che devi effettuare, nell’ottica di massimizzare il tuo vantaggio economico.

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