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Crisi di governo, cosa succede al PNRR?

L’esecutivo dimissionario potrà esaminare disegni di legge collegati all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Pnc (Piano nazionale per gli investimenti complementari).

Il governo potrà approvare, anche solo in via preliminare, i decreti legislativi previsti dalle leggi delega già approvate, compresi quelli previsti dal Pnrr e dal Pnc. In questo modo le scadenze imposte dall’Ue (55 obiettivi da raggiungere entro dicembre 2022 per portare a casa 19 miliardi di euro) potranno essere rispettate. A dettare l’agenda di lavoro del governo per i prossimi due mesi è una direttiva che il Presidente del Consiglio dimissionario ha inviato a tutta la compagine governativa (ministri, viceministri e sottosegretari).

Sarà portato a termine il ddl concorrenza 2021 che l’Europa chiede all’Italia di approvare, compresi i d.lgs di attuazione, entro fine anno.

Le rigide scadenze del Pnrr consentiranno di portare a termine anche la riforma della giustizia tributaria e i decreti attuativi delle riforme del processo civile e penale, su cui le commissioni di studio avviate dal Ministro della giustizia sono già al lavoro, nonché i decreti attuativi del codice appalti.

Oltre alla conversione in legge dei decreti già emanati (il dl sulle semplificazioni fiscali e il dl infrastrutture, quest’ultimo arricchito dal decreto con le norme sulle concessioni autostradali e sull’accelerazione dei ricorsi Tar legati al Pnrr), il governo potrà adottare nuovi decreti legge (come il cosiddetto dl Aiuti bis che dovrà scongiurare l’aumento del costo della benzina nel mese di agosto o un nuovo dl per inviare ulteriori armi in Ucraina) o atti regolamentari e amministrativi necessitati dall’esigenza di fronteggiare la crisi internazionale e l’emergenza Covid.

(Fonte: ItaliaOggi)

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