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Agevolazioni moltiplicate con le misure anticrisi: +165% nel 2021

Relazione annuale del Ministero delle Imprese e del made in Italy: 25 miliardi di agevolazioni concesse nel 2021 con un aumento del 165% rispetto al 2020.

In poco tempo le misure anti-Covid e gli aiuti per l’energia hanno riscritto ampiamente la mappa degli incentivi alle imprese e gli effetti si traducono in numeri eclatanti: 25 miliardi di agevolazioni concesse nel 2021 con un aumento del 165% rispetto al 2020. La Relazione annuale del Ministero delle Imprese e del made in Italy offre diversi spunti di riflessione, compresa una lettura non scontata nel confronto con gli altri grandi Paesi europei che non ci vede affatto in svantaggio.

Il corposo documento evidenzia innanzitutto come con il doppio Quadro temporaneo Ue sugli aiuti di Stato, prima quello per l’emergenza Covid-19 poi quello per il conflitto russo-ucraino, l’offerta delle agevolazioni alle imprese ha avuto una notevole proliferazione. Partendo dalla banca dati del Registro nazionale degli aiuti, nel 2021 sono stati censiti 1.982 interventi, di cui 229 delle amministrazioni centrali e 1.753 delle amministrazioni regionali. Un perimetro che comprende gli interventi fiscali gestiti dall’agenzia delle Entrate (81) e gli interventi di garanzia (65). La moltiplicazione delle misure sembra rendere più urgente l’opera di semplificazione prefigurata dal Ddl di riordino che era stato preparato dal precedente esecutivo. Al di là di questo aspetto, comunque, i numeri dicono che si è arrivati a un picco senza precedenti, frutto di 696mila domande di aiuto approvate. Degli oltre 25 miliardi concessi, circa 10 miliardi sono relativi all’obiettivo “energia ed efficienza energetica” (in buona parte per le fonti rinnovabili), quasi 4 miliardi per il “contrasto alla crisi da Covid-19” e poco più di 4,3 miliardi per la “tutela dell’ambiente”. Seguono “sostegno alle Pmi”, con 1,5 miliardi, “ricerca, sviluppo e innovazione”, con 1,2 miliardi. In termini di agevolazioni già erogate, l’ammontare appare invece in linea con i precedenti anni, attorno ai 5,8 miliardi, segno che i principali interventi sul fronte degli impegni non hanno ancora dispiegato effetti sulla spesa.

Sono i ministeri a dominare la scena. Le risorse impegnate a livello di amministrazione centrale rappresentano l’85% (24,1 miliardi) a fronte del 15% delle regioni. E, soprattutto, emerge un divario amplissimo tra il Centro-Nord (21 miliardi, cioè l’86% delle agevolazioni concesse, con un incremento addirittura del 306%) e il Mezzogiorno (3 miliardi, in calo del 10%).
Tre regioni da sole – Lombardia, Piemonte e Lazio – assorbono il 65% del totale. Quasi 15 miliardi di euro sono stati concessi alle grandi imprese, a fronte di soli 6,7 miliardi alle piccole e 3,2 alle medie. A livello di amministrazioni centrali, oltre 19,2 miliardi sono stati distribuiti in forma di sovvenzioni e contributo in conto interessi.

Nella Relazione sono calcolati a parte circa 4,6 miliardi di euro (+53% rispetto al 2020) gestiti dall’agenzia delle Entrate e distribuiti in 1,3 milioni di agevolazioni, oltre sei volte quelle del 2020 (+542%). E un conteggio ulteriore riguarda l’attività del Fondo di garanzia Pmi, cresciuta a dismisura dal 2020 per effetti delle misure speciali anticrisi. Nel 2021, in particolare, sono state concesse garanzie per 67,6 miliardi.

(Fonte: Il Sole 24 Ore)

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